L'accoglienza che Vi riserviamo è nella tradizione di diverse generazioni della nostra famiglia. Storie di relazioni che vi raccontiamo per svelarvi segreti, percezioni e visioni che si possono vivere abitando consapevolmente questi luoghi.
I balconi affacciano sulla famosa via Camerelle e sullo storico Hotel Quisisana.
Gli interni si distinguono per la rigorosa funzionalità e cura dei particolari, nel rispetto della sobrietà messa al servizio della bellezza, come nella migliore tradizione anacaprese.
Anacaprese era infatti Maria, figlia del noto ingegnere Guglielmo e di Concetta, umile domestica, in sposa ufficialmente all'ingegnere quando Maria aveva già sette anni. Prima di famiglia numerosa, Maria per un destino curioso incontra e se ne innamora, nella festa di S. Antonio, il talentuoso giovane Carlo Antonio di Bisaccia - alta e lontana Irpinia - amato direttore a Capri e Sorrento e poi prestigioso ispettore della Pubblica Istruzione.
Signorina Lei si copre le orecchie... ha paura dei fuochi d'artificio?
Bastò l'attenzione premurosa a far scoccare l'amore fra la figlia del mare e il colto giovane irpino, già insignito col diploma d'onore - oltre il massimo dei voti - in Lacedonia.
Maria e Carlo Antonio, "Babbitto" nel caro ricordo dei nipoti, con i due figli Adriano e Francesca, ingegnere il primo - distintosi nella co-progettazione del policlinico e della metropolitana di Napoli - e una delle prime donne-medico dell'Università federiciana la seconda, dopo aver vissuto ad Anacapri si trasferiscono prima a Sorrento e poi a Napoli, portando dentro sempre i ricordi della tradizione anacaprese. Francesca eredita la casa di via Camerelle 7 e assieme al marito Antonio - popolare medico ginecologo del Nolano - e ai suoi cinque figli, quattro femmine e un maschio, la rende dimora di accoglienza per amici e ospiti, valorizzandone la storia e conservandone lo stile e la discrezione.
Baciati dal costante venticello che si insinua fra i telai della
bougainvillea, comodi sulle sedie da "regista", potrete meditare con lo
sguardo discreto sul lavoro del cameriere fino a notte fonda, sugli
operosi spazzini all'alba, sulla camminata "distaccata" dell'amante
della natura più che del lusso, che ignora le vetrine impossibili, o sul
desidero straripante di comprare di coppie dolcemente abbracciate, per
fortuna poi appagate per
rassegnazione o per saggezza, più dall'amore che dal consumo.
Dal modo in cui i cani accompagnano o subiscono i padroni e le padrone comprenderete poi il vero senso della fedeltà nel mondo animale e anche in quello umano.
Tanti miracoli di sapiente attenzione accadono alle Camerelle, nate forse come cisterne o volte destinate a reggere le condutture per portare a Tragara il bene prezioso dell'isola e dell'umanità : l'acqua.
Abitare Camerelle 7 Domus letteraria può essere un’esperienza spirituale e lasciarvi un ricordo romantico e profondo.
E può accadere il miracolo di essere contaminati da una nuova
"gentilezza", un "altro modo di vivere", come quello raccontato nella storia di S. Michele da A. Munthe.
I libri della casa sono affidati a voi con fiducia, per la lettura estiva. Da leggere sul balcone col caffè mattutino o nelle magiche sere della "luna nova". A partire da A. Munthe, che tanto amò Capri. E anche se non siete amanti della canzone classica napoletana, il sottofondo di "luna nova" può rendervi bene la straordinaria esperienza del mare d'argento di Marina piccola.
Cara viaggiatrice e caro viaggiatore, in questa dimora potrete apprezzare la frescura naturale ben custodita dalle spesse mura storiche, le moderne comodità che abbiamo predisposto, i colori e i profumi di basilico e gelsomino curati al meglio per farveli apprezzare.
Abbiatene cura, sono parte viva del vostro soggiorno.
Abitando l'esclusivo balcone storico con grazia e saggezza, potrete osservare la varia umanità che passa tra le "Camerelle" ... ora gloriandosi nel lusso, ora mangiando la merenda della gita domenicale; i giovani abbronzati e le eleganti ragazze che ansimano verso i faraglioni o con meta la piazzetta.
Nella dispettosa e irridente posizione dall'alto ravvicinato del primo piano, velati tra bianco odoroso gelsomino e rosse brattee, i circoli esclusivi di vip, assedianti i costosi tavolini che costeggiano il passo pedonale, vi appariranno presto effimera esposizione. Soprattutto l'arrivo dello storico fotografo caprese vi farà capire il valore del particolare punto di osservazione che vi dona Domus Letteraria: fuori portata da quell'obiettivo accattivante eppure analizzatore inaspettato e divertente di fragilità o bellezze tanto esposte. Lasciatevi andare all'osservazione fluttuante e passerete serate indimenticabili.
Basta aspettare che dai giardini di Augusto intorno a
mezzanotte la luna faccia capolino, per viverla, quasi toccarla da
vicino... e vi sentirete marinaio o marinaia sognante.
Leggere e pensare un mondo migliore e un altro modo sostenibile di
viverlo può essere anche il motivo dominante di questa bella e nuova
vacanza, del corpo e della mente, in questa dimora unica.
Vi invitiamo ad abitarla con rispetto, vi auguriamo di viverla con gioia e con amore.
Se volete, lasciateci un segno, un pensiero del vostro passaggio in quest'isola e in questa dimora.
Un ricordo dell'incontro con Valeria, che vi presentiamo per vivere l'isola dal mare. La giovane caprese - marinaia per scelta di vita e di lavoro - vi stupirà per grazia e discrezione. Il suo stile operoso ed entusiasta è il futuro di Capri.
Una riflessione della serata vissuta a casa, gustando il nostro basilico sulla caprese o sulla pasta col pomodoro cucinata da voi.
L'esito degli incontri conviviali che vi raccomandiamo:
Da Domenico, alla Torre saracena - a pranzo - con la luce del sole splendente sui faraglioni, quasi sentinelle al cibo semplice e raffinato;
da Luigi, a Le Grottelle - a cena - con vista su Punta Campanella, nella cornice odorosa e misteriosa dell'Arco naturale che vale la passeggiata, sia all'andata che al ritorno. Autentici storici capresi che vi parleranno di Malaparte, di Munthe, di zii e nonni e nonne che hanno insegnato loro l'arte della convivialità e dell'accoglienza, del sacrificio e del lavoro nella vita semplice e antica del villaggio Capri.
Con le vostre parole, i vostri segni e i vostri ricordi proveremo a documentare il vostro "viaggio", come dice Munthe, senza tempo, senza l'inganno della scatola d'oro - l'orologio di Axel - che segna i minuti e le ore dei giorni e della notte che portano alla vecchiaia e alla morte.
Senza quell'inganno, la storia e l'esperienza di ognuna e ognuno di noi può vivere per sempre nello spirito condiviso dell'umanità gentile.
Buon viaggio
Francesca